Dino M.
Nome: Dino M.
Sesso: Maschile
Luogo di residenza: Villaperuccio
Nazionalità: Italiana
Sono nato a Villaperuccio nel 1950 in una famiglia abbastanza numerosa. Sono il quinto di nove figli. Sono nato nel mezzo, “in medio stat virtus”.La gioventù l’ho trascorsa con mia madre sino all’età della scuola, se andava al fiume, io giocavo al fiume con gli altri amichetti. Ma mai con i miei fratelli, con loro non ho mai giocato. C’era una sorta di convenzione per la quale non si giocava tra fratelli. Mia madre era casalinga, però avevamo un negozio di alimentari e lei era analfabeta, non sapeva né leggere, né scrivere. Però sapeva fare di conto a libbre , a once e anche a etti e a chilogrammi. Mio padre lavorava in miniera e quando rientrava a casa continuava a dedicarsi ai lavori. La casa, per esempio, l’ha costruita lui con la sua manodopera.
Ho sempre vissuto a Villaperuccio, fatto le scuole elementari a Villaperuccio, le scuole medie a Santadi. Ho poi fatto un corso professionale a Carbonia come fabbro/ferraio e meccanico. Successivamente ho fatto un corso da muratore aMilano. A sedici anni ho fatto una selezione per entrare nell’aeronautica Militare, ma non sono stato arruolato. A diciotto anni sono andato in Germania e ho lavorato presso la fabbrica di camion “MAN” come addetto alle macchine utensili (frese, trapani, ecc.). Ho lavorato per raccogliere dei risparmi da utilizzare l’anno successivo, per coprirmi le spese durante il servizio militare e non dover chiedere dei soldi a mio padre. Mia madre è morta quando avevo dodici anni, mio padre era vedovo e si era risposato.
Quando ho finito il servizio militare ho lavorato a Portovesme in una piccola impresa. Ho fatto otto mesi, però non mi pagavano in quanto mi consideravano apprendista, sebbene avessi altri operai alle mie dipendenze. Ho quindi deciso di interrompere il rapporto di lavoro e sono rimasto un anno senza lavorare. Alla fine, quando avevo 22 anni, sono ripartito in Germania. Durante i primi mesi della nuova esperienza tedesca ho saputo di aver superato un concorso all’ENEL e così sono rientrato in Sardegna.Dal 24 dicembre del 1973 sino al 31 gennaio del 2009 ho lavorato sempre all’ENEL. Durante la mia esperienza professionale ho fatto molti corsi di aggiornamento in varie città d’Italia.
Tra le mie passioni c’è l’orto e la pittura. Mi è sempre piaciuta la letteratura, in particolare quella americana. Utilizzo quotidianamente il computer, lo uso per scrivere, informarmi, effettuare dei pagamenti online. Ho un buon rapporto con la tecnologia.Mi piace molto guardare come ci vedono gli altri e quindi di solitocerco di leggere i titoli e gli articoli della stampa straniera. Spesso intervengo anche attivamente nei commenti dei lettori dei giornali esteri, utilizzando Google Translator per la traduzione. Da pensionato ho seguito due corsi di inglese, con il programma regionale “Sardegna Speaks English”
Essendo adesso un pensionato già da tanti e dovendo lanciare un messaggio riguardo il ruolo degli anziani nella società, credo che ognuno dovrebbe battersi per farsi rispettare. Un tempo la mia filosofia era “non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te”. Successivamente ho maturato un’altra filosofia, che è diventata “Non permettere agli altri di fare quello che tu non vorresti fare agli altri”. E’ importante farsi valere e farsi rispettare, il rispetto da parte degli altri lo si acquisisce con lo sviluppo della propria personalità. La vita è così breve che bisogna godersela come se ogni giorno fosse un giorno in più. Il mio motto è “Life is short, play hard.”